Angolo di Carlone – puntata 6

Pubblicato: dicembre 6, 2011 in Senza categoria

Decima giornata di Serie D, 1/3 della stagione già passato e con poche sorprese da segnalare, se non fosse per una falsa partenza giessina e l’inizio da bocca aperta degli Stars, che incarnano perfettamente il concetto di “gioventù al potere”. Questo concetto ben si interpreta anche nella amena località di Granarolo, dove da un paio di settimane non solo si sta avverando la – facile – macumba di Toro Martelli (“ci sono sere dove ti accorgerai cosa vuol dire fare la S.Donato ai 40, verso Dicembre”), ma, soprattutto, da qualche tempo non c’è assolutamente più rispetto per gli anziani. Con una decisione unanime, difatti, la squadra ha deciso di multare me e Ballestri, arrivati trafelati in spogliatoio per le 17.28 con la partita mezz’ora dopo, senza contare nessuna attenuante del caso. Sbagliare la rotonda è umano, forse sbagliare anche due palestre è da imbecilli? Risultato, riscaldamento accorciato e – ovvia conseguenza – career high, 20 punti utili quanto a innaffiare un cactus col Martini dry. E paste giovedì, a giustificare nel modo più ridicolo il mio magro stipendio.

Credo che questa sia la settimana giusta per parlare di Nba, anche perchè Domenica è morto Socrates e quel negro mancato di Brembo ha già messo le mani sul fantamorto dopo due mesi. Cosa ci ha portato il lock-out? Tanta aria fritta, innanzitutto. Tanta gente a piangere sui vari networks, senza considerare alcune cose importanti: la prima, che del lock-out si sapeva da Gennaio/Febbraio almeno, quindi un po’ di realismo al posto delle lacrime non sarebbe guastato. La seconda, che questo sia durato effettivamente un mese e mezzo, ancora meno del precedente (’99, “sbloccato” il 20/1). In mezzo ci sono state le vacanze estive, ma la stagione sarebbe dovuta cominciare verso Halloween, come sempre.

Su “cosa ci ha detto il lock-out”, invece, c’è da sfondare delle porte scorrevoli. I neri preferiscono la fresca, 50ellando in Cina o in Turchia dove i tifosi del Besiktas hanno addirittura ritirato la maglia di Deron Williams. Molti giocatori ne hanno approfittato per tornare a casa, come Kirilenko al Cska, Batum, Turiaf e Parker in Francia, il Gallo a Milano, Rudy in Spagna. Nel contesto europeo, l’Italia (ci mancherebbe) ha preso briciole sparse dal cenone statunitense, eleggendo a Divino le percentuali di Scalabrine o rispedendo subito al mittente Dajuan Summers, parcheggiando in lega2 gente come Hardy e Freeman. A priori un buon colpo l’ha fatto la Virtus, capace di firmare senza nba-escape Chris Douglas-Roberts che, nonostante un avvio a luci e ombre, si è sicuramente dimostrato un serio professionista. Le note stonate arrivano dalle metropoli: Milano si attendeva sicuramente di più da sè stessa e da Gallinari, e ora corre il rischio tangibile di un’eliminazione dall’Eurolega che, vista la campagna acquisti, farebbe malissimo. Su Roma non ci sono, francamente, più parole: non solo non si è cercato di sfruttare minimamente l’occasione Bargnani, che avrebbe ridato sicuramente un po’ più di entusiasmo alla piazza; l’ultimo colpo prima della chiusura del lock-out sarebbe stato Tyreke Evans, giocatore di assoluto potenziale e già stella dei Sacramento Kings… peccato che la firma sia arrivata esattamente il giorno prima dell’accordo fra David Stern e i giocatori. Insomma, Evans a Roma non ci ha neanche poggiato le Jordan.

Si ricomincia dunque, con o senza l’Avvocato, il 25 Dicembre. Questo perchè anche in America si sono accorti che lo share natalizio dell’Nba raggiunge picchi clamorosi, vi sfido a trovare un rimedio a 35 parenti chiassosi che vi riempiono la casa come un tacchino.

Non sono sicuro che Giulio, il pastaro di Quarto Inferiore, abbia anche solo una tv in casa. Se abitassi a Quarto Inferiore, credo che prenderei una sedia, mi metterei in strada e snifferei la nebbia tutto il giorno.

Asciugatevi quelle cazzo di lacrime.

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